Gli ultimi tragici eventi avvenuti su uno dei più famosi relitti del Mediterraneo mi impongono di ritornare sull’importanza fondamentale dei controlli pre immersione sul rebreather, sia a terra durante l’assemblaggio della macchina, sia  sulla barca subito prima di scendere in acqua.

Le liste di controllo pre immersione sono di vitale importanza in ogni situazione di supporto vitale, non solo in ambito subacqueo. Prendiamo ad esempio un pilota: anche se ha volato 1000 volte con l’aereo, utilizza comunque una lista di controllo scritta. Questo non solo perché ci sono molte cose da ricordare, ma anche perché tutti noi viviamo giorni in cui si tende ad essere distratti. E la distrazione è una pessima compagna di immersione.

Troppo spesso vedo in prima persona sulle barche all’inizio delle immersioni, l’insorgere nei subacquei rebreather di problematiche dovute al mancato rispetto di queste semplici, ma obbligatorie, procedure di sicurezza, oltre a rinvenirle come causa principale di tragici incidenti subacquei quando vengo convocato dalle autorità come esperto. E’ semplicemente inaccettabile rischiare di perdere la vita perché ci si è dimenticati di controllare le bombole o, addirittura, di accendere il rebreather. Ma vi assicuro che purtroppo questi due errori macroscopici  si verificano molto più frequentemente di quanto immaginiate.

Ogni produttore che si rispetti fornisce una check list pre immersione molto completa, che permette di verificare al meglio tutte le funzionalità del rebreather, siano queste meccaniche che elettroniche. Tranquilli,  non vi tedierò con tutti i controlli per tutti i modelli diversi di rebreather, ma mi soffermerò sui controlli più importanti, comuni a tutte le unità, con lo scopo di far comprendere ai lettori il  motivo per cui ognuna di queste verifiche debba essere eseguita e quali problematiche si vogliono evitare. Troppo spesso il subacqueo esegue le procedure automaticamente senza capirne veramente il motivo.

Inizierei da uno dei test che che ritengo più semplici ma più importanti, ma che purtroppo vedo compiere sempre meno spesso sui siti di immersione: il controllo delle valvole anti ritorno presenti ai lati del boccaglio.

Queste valvole one way permettono al gas all’interno del circuito di circolare in un unico senso, evitando che gas carico in CO2 possa essere respirato nuovamente prima di essere depurato con il passaggio all’interno del materiale assorbente.

Il controllo è molto semplice: basta mettere in bocca il boccaglio aperto, bloccare una delle due uscite (ad esempio appoggiandola ad una guancia) e accostando l’altra estremità vicino all’orecchio. Se avete chiuso il lato inspiratorio, non sarà possibile  inspirare ma solo espirare. Durante la fase di inspirazione non dovrebbe giungere nessun rumore di perdita dal lato opposto. Ripetiamo l’operazione sull’altra estremità con la ricerca dello stesso risultato. Se si dovesse avvertire del rumore, vuol dire che c’è una perdita e il gas potrebbe muoversi nelle due direzioni senza circolare regolarmente. In questo caso sarà necessario smontare il boccaglio per pulire o sostituire una o entrambe le valvole a funghetto.

Un altro punto fondamentale è il controllo della tenuta positiva e negativa del rebreather. Questo test permette di controllare che l’aria non esca dal circuito respiratorio e di conseguenza che l’acqua non possa entrare.  A volte basta solo un capello, un po’ di sabbia, o anche un o ring posizionato in maniera errata per far fallire questo test. Assicuratevi che durante l’assemblaggio le varie parti siano pulite ed adeguatamente lubrificate. È importante eseguire sia il test positivo sia quello negativo, in quanto in un rebreather ci sono O ring che fanno tenuta in battuta e sulla circonferenza.

Una volta applicata la pressione negativa o positiva, attendere qualche minuto e poi aprire velocemente il boccaglio. Se il test è stato eseguito correttamente sentirete il rumore della depressione o della sovrapressione uscire dal boccaglio, a dimostrazione del buon funzionamento del sistema. Nel caso in cui questo non avvenga, cercate di ascoltare attentamente per individuare eventuali perdite e controllate le varie connessioni, quindi ripetete i test.

Un altro punto importante è l’analisi delle bombole del diluente e dell’ossigeno.

Analizzare il diluente è fondamentale per impostare la corretta decompressione sul computer subacqueo. Inoltre il valore dell’ossigeno presente nel gas diluente permette di valutare il buon funzionamento dei sensori di ossigeno durante il lavaggio di controllo sul fondo.

Moltissimi subacquei ritengono che l’analisi dell’ossigeno, visto che si tratta di un gas puro, sia una proceduta esagerata e non necessaria. Ma non sanno quanto si sbagliano. Nella mia carriera subacquea con il CCR ho purtroppo trovato varie volte bombole dell’ossigeno che contenevano ben altri gas oltre quello previsto.

La corretta analisi dell’ossigeno è alla base di una precisa calibrazione del CCR. Se all’interno della bombola non si trova solo ossigeno puro, il dato di riferimento che viene impostato sulla macchina è errato, pertanto durante tutta la nostra immersione i valori mostrati dai monitor di PO2 e dai computer subacquei collegati saranno a loro volta inesatti, mettendo gravemente in pericolo la vita del subacqueo. 

Come ho detto questi sono solo alcuni dei controlli principali da effettuare a terra, comuni e validi per tutti i modelli di rebreather. Gli ulteriori controlli da eseguire saranno invece propri di quel tipo particolare di unità e sono sempre riportati nelle check list fornite dal fabbricante, che vi consiglio di stampare e plastificare.

Passiamo ai controlli pre immersione da eseguire a bordo: richiedono poco tempo e massima attenzione, ma la loro corretta esecuzione può salvarvi la vita.

Ricordate di eseguire i controlli senza interruzioni e disturbi esterni, e, se per qualsiasi motivo doveste interrompere la sequenza, sarà necessario riprendere dall’inizio.

Cercate di ripetere sempre la stessa sequenza, questo può sicuramente aiutarvi nell’esecuzione corretta e avrete la certezza di non avere trascurato nessun punto.

Aprite il rubinetto dell’ossigeno e controllate il  manometro per verificare la pressione all’interno della bombola. Continuando a guardare il manometro, utilizzate il comando di iniezione manuale dell’ossigeno: se la bombola è aperta correttamente, l’ago del manometro non deve muoversi. Tramite questa procedura, oltre a verificare che la frusta ad attacco rapido sia regolarmente connessa, si verifica anche la corretta apertura del rubinetto della bombola.  Se la lancetta del manometro dovesse abbassarsi leggermente per poi ritornare alla pressione precedente, significa che il rubinetto non è aperto a sufficienza, se invece l’indicatore del manometro si abbassa e non risale, significa che il rubinetto è ancora chiuso. 

A questo punto aprite il rubinetto del diluente e controllate il manometro per verificare la pressione all’interno della bombola. Continuando a guardare il manometro, utilizzate il comando di iniezione manuale del diluente. Anche in questo caso verificate che la frusta ad attacco rapido sia correttamente connessa e che la bombola sia aperta come nel caso dell’ossigeno.

Adesso verificate tutte le altre connessioni al diluente, come l’Adv (che vi permette di aggiungere gas al vostro circuito senza l’utilizzo delle mani durante la discesa), il jacket (che potrebbe essere necessario in caso di una errata pesata) e, se presente, la muta stagna, premendo i rispettivi pulsanti di carico.

Accendete o verificate i vostri monitor di PO2 e il computer, controllate che il gas diluente sia correttamente impostato e che sia attivato il set point di superficie.

Verificate che i dati della PO2 siano coerenti tra i vari strumenti e l’HUD. Solo dopo aver appurato che la miscela all’interno sia respirabile, aprite il boccaglio e iniziate a respirare. Cercate di sentire l’iniezione del solenoide, potete aiutarvi appoggiando l’orecchio sul corrugato di inspirazione.  Se il rumore esterno fosse troppo elevato impedendovi di ascoltare il sibilo dell’iniezione, verificate che la PO2 si abbassi nel momento in cui iniziate a respirare e che quindi ritorni al valore del set point grazie all’iniezione del solenoide. 

Effettuate quindi una pre-respirazione di alcuni minuti sull’unità senza distrarvi, durante questa procedura ricordatevi di sigillare il naso. Solo a questo punto potrete entrare in acqua con la sicurezza che il rebreather sia completamente funzionale. 

Ai miei allievi e collaboratori chiedo di effettuare questi controlli alternativamente con i compagni di immersione, prestando la massima attenzione e dichiarando ogni passaggio a voce alta, in modo che anche loro possano rendersi conto se qualche punto è stato trascurato o se è stato dichiarato od eseguito in maniera non corretta.

Mettete da parte il falso orgoglio e la paura di fare brutte figure: dichiarare a voce alta i vari passaggi non è un’azione da principianti, al contrario è sinonimo di professionalità e di corretta applicazione delle procedure previste per l’immersione in team.

Non posso certo garantirvi che l’esecuzione di questi controlli vi metta al riparo da ogni malfunzionamento, ma le verifiche sono sicuramente determinanti nell’evitare tutta una serie di inconvenienti, che potrebbero in situazione sfortunate trasformarsi in incidenti anche gravi.

A tutti i subacquei rebreather ricordo: quando vi preparare all’immersione, accendete prima il cervello poi l’elettronica. Quando finite l’immersione spegnete prima l’elettronica e poi il cervello.